Normativa

Nuovo accordo Stato-Regioni 2025: cosa dice la normativa

Con l’adozione del nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025, il sistema italiano della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro entra in una nuova fase. L’accordo, che rientra nell’ambito applicativo dell’articolo 37 del D.Lgs. 81/2008 (così come modificato dalla legge n. 215/2021), punta a semplificare, accorpare e aggiornare tutti i precedenti accordi formativi. Inoltre, risponde all’esigenza di uniformare i percorsi su scala nazionale e rendere più efficace l’intero impianto formativo.

Un impianto normativo unificato e più efficace

Uno degli aspetti principali dell’accordo è la razionalizzazione della normativa precedente. Vengono accorpati e rivisti i vecchi accordi Stato-Regioni, alcuni dei quali risalenti al 2011. Il nuovo testo stabilisce con chiarezza la durata, i contenuti minimi e le modalità dei corsi di formazione obbligatori per tutte le figure coinvolte nella gestione della sicurezza sul lavoro. Inoltre introduce l’obbligo di una verifica finale dell’apprendimento per tutti i percorsi formativi, accompagnata da un sistema di monitoraggio dell’efficacia durante l’attività lavorativa.

Formazione estesa e responsabilità condivisa

Il nuovo accordo estende l’obbligo formativo a una vasta platea di soggetti. Non solo lavoratori dipendenti, ma anche dirigenti, preposti, datori di lavoro e persino lavoratori autonomi impiegati in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati. Questo approccio inclusivo rafforza il principio secondo cui la sicurezza è una responsabilità condivisa. Essa coinvolge ogni figura presente nell’organizzazione del lavoro. Viene inoltre ribadita la centralità del datore di lavoro, chiamato a garantire che ogni dipendente sia adeguatamente formato rispetto ai rischi specifici del proprio ruolo.

Particolarmente significativo è l’aggiornamento sulle modalità di erogazione della formazione. L’accordo riconosce pienamente la validità di corsi svolti in presenza, in videoconferenza sincrona, in e-learning o con modalità mista. Ad ogni modo, vengono imposti requisiti precisi in termini di qualità delle piattaforme, interazione tra docente e discente, tracciabilità delle attività formative e gestione documentale. In questo modo, l’apertura al digitale non diventa sinonimo di approssimazione. Le attività online si configurano come uno strumento per ampliare l’accesso alla formazione, soprattutto nei contesti territoriali più svantaggiati.

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Accordo Stato-Regioni: maggiore controllo, qualità e trasparenza

Il nuovo assetto punta con decisione a migliorare la qualità complessiva della formazione. Si definisce un sistema di requisiti minimi per i soggetti formatori (istituzionali, accreditati o privati), che devono dimostrare esperienza triennale specifica o possedere un accreditamento regionale. I docenti devono rispettare i criteri del Decreto Ministeriale del 6 marzo 2013, e per ogni corso si stabiliscono limiti rigorosi sul numero di partecipanti (massimo 30) e sul rapporto docente/discenti nelle attività pratiche (1:6). I soggetti formatori sono inoltre tenuti alla conservazione per almeno 10 anni di tutta la documentazione relativa ai corsi, compresi attestati, registri presenze e verbali delle verifiche finali.

Uno dei pilastri dell’accordo è l’introduzione di un obbligo quinquennale di aggiornamento, valido per tutte le figure previste.

L’aggiornamento dovrà avere una durata minima e includere anche una componente pratica, oltre a contenere eventuali aggiornamenti normativi e tecnici. Questo obbligo rafforza l’idea che la formazione non debba essere un evento isolato, ma un processo continuo, coerente con le evoluzioni del contesto lavorativo e delle tecnologie impiegate. Per le aziende, l’adeguamento a queste nuove disposizioni è un’opportunità per rivedere i propri piani formativi, strutturare percorsi più mirati e garantire il pieno rispetto della normativa. Per i professionisti della sicurezza, invece, si apre una fase di crescita e specializzazione, con nuove occasioni di intervento in contesti sempre più regolamentati e qualificati.

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